La pancia lo sa by Silvio Danese

La pancia lo sa by Silvio Danese

autore:Silvio Danese [Danese, Silvio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 2020-09-13T22:00:00+00:00


Minioperai del metabolismo

Per capire definitivamente l’importanza che ricoprono le «piccole bacchette» nella nostra vita basti pensare che, a seguito delle scoperte effettuate negli ultimi quindici anni, una parte sempre crescente della comunità scientifica considera il microbiota una sorta di organo diffuso, segnando un deciso cambio di paradigma a proposito del rapporto che ci lega ai batteri. Se prima parlavamo di «parassitismo», oggi parliamo piuttosto di «mutualismo»: i germi non vivono a spese dell’uomo sfruttandolo, bensì ne ricavano nutrimento e habitat ideale in cambio di un aiuto fondamentale.

Oltre che per il sistema immunitario, i batteri sono decisivi per il metabolismo. I microbi che lavorano a braccetto con il nostro sistema digestivo sono stati definiti «guardiani del metabolismo». E il metabolismo è ben più di quel processo brucia-calorie che la vulgata vuole lento o veloce nei grassi e nei magri. È piuttosto l’insieme delle trasformazioni che riducono le sostanze nutritive in molecole semplici, dei meccanismi che producono energia e che creano nuova materia.

Quando pranzano con noi, alla fine dei nostri pasti, i batteri si rendono protagonisti di queste funzioni metaboliche: alcuni aiutano a smaltire le fibre e i composti proteici, altri consentono di assimilare grassi e carboidrati, a seconda del ceppo di appartenenza. Li si potrebbe immaginare a masticare i resti dei nostri menu per digerirli e trasformarli in metaboliti, sostanze che saranno assorbite dalle pareti intestinali. Alla fine della loro fermentazione, fabbricano di fatto vari composti, tra cui acidi grassi, aminoacidi e vitamine, come la K o quelle del gruppo B.

Esperimenti di laboratorio sui topi hanno dimostrato che senza il giusto corredo batterico le cavie crescono meno del normale e che, trapiantando dei batteri presi da topi obesi su topi magri, anche questi ultimi ingrassano rapidamente. È un’ulteriore certificazione del fatto che la digestione dei cibi e la capacità del nostro organismo di estrarre energia e nutrimento da ciò che mangiamo è strettamente correlata alla qualità del lavoro svolto dai nostri amichetti là sotto.

I batteri amici della nostra salute sono ghiotti dei carboidrati che noi non digeriamo: le fibre, prerogativa degli alimenti vegetali, dai cereali integrali ai legumi, dalla frutta alla verdura. Alla fine della fermentazione li trasformano in acidi grassi a catena corta. E proprio questi acidi sono una preziosa fonte di energia per le cellule locali dell’intestino.

Inoltre, il parco stranieri svolge un ruolo importantissimo nel regolare la glicemia e la sensazione di sazietà. In sostanza, se i batteri fanno bene il loro lavoro, non sentiamo il bisogno di abbuffarci, e questo spiegherebbe almeno in parte anche come mai all’alterazione dell’ecosistema intestinale corrisponda spesso anche l’obesità.

Infine, i batteri sono in larga parte responsabili delle nostre gite al gabinetto: costituiscono fino al 50 per cento della massa fecale e quindi, se il nostro zoo interno è in condizione di prosperare e fare bene il proprio mestiere, noi potremo svuotare l’intestino con regolarità e senza problemi; al contrario, quando i nostri minuscoli alleati sono fuori forma, soffriremo di intestino pigro e, nei casi più gravi, di costipazione e di stitichezza, cioè andremo di corpo meno di tre volte alle settimana, accumulando diversi fastidi.



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